Caratteristiche
La vongola filippina (Tapes philippinarum) appartiene anch’essa alla famiglia Veneridae, come la vongola verace, ma è originaria dell’Oceano Indiano e dell’Oceano Pacifico. Come è arrivata nell’Adriatico? Fu introdotta per motivi di studio e ricerca in valliculture sperimentali della Laguna di Venezia nel 1983. Molto probabilmente alcuni stadi larvali fuggiti da questi impianti sono sopravvissuti all’interno della laguna, riproducendosi naturalmente e dando origine a estese popolazioni. È un mollusco alloctono divenuto ormai… autoctono, oggetto di coltivazioni di eccellenza nella laguna di Marano e Grado.
Aspetto
La conchiglia, di forma ovale e leggermente arrotondata, è dotata di una superficie esterna caratterizzata da strie di accrescimento ed elementi radiali più marcati della Vongola verace, e di una parte interna con colorazione biancastra, a volte gialla e violacea. La colorazione esterna è estremamente variabile, dal bianco al marroncino con sfumature rosa, celesti, gialle. Le dimensioni medie sono attorno ai 40 mm. Si riconosce dalla Verace anche per la costolatura della conchiglia, che, inoltre, è più pesante. Il ritmo di crescita della vongola filippina è molto elevato, raggiungendo in soli due anni la taglia che la vongola verace raggiungere in tre anni. Come tutte le vongole anche la filippina è un organismo di tipo filtratore; si alimenta di fitoplancton e sostanze organiche in sospensione per mezzo di due sifoni (uno inalante e l’altro esalante) che aspirano ed espellono il liquido. I sifoni sono saldati (uniti) dalla base sino all’estremità (nella vongola verace, come detto, i sifoni sono separati). Si riproduce con estrema facilità consentendo una buona e costante commercializzazione.
Dove vive
È frequente su fondi fangosi a piccola o piccolissima profondità. Le lagune dell’Alto Adriatico per la presenza di particolari sedimento e per il costante idrodinamismo dovuto alle maree, si sono rivelate un habitat ottimale per la nuova specie.