Caratteristiche
Triglia di fango, con voce dialettale barbon (Mullus barbatus) e triglia di scoglio o triglia maggiore (Mullus surmuletus), appartengono alla famiglia dei Mullidi, pesci esclusivamente marini, costieri, che nuotano o vengono trasportati dalle correnti (organismi pelagici) durante le fasi giovanili, mentre da adulti sono invece vincolati al fondo marino (organismi bentonici). Barbatus e Surmuletus sono autoctoni; il genere tropicale Upeneus è invece penetrato nel Mediterraneo dopo l’apertura del Canale di Suez (1869).
Aspetto
La triglia di fango, cioè el barbon, si distingue dalla triglia di scoglio per la taglia più piccola (poco oltre i 30 cm), per il profilo del capo piuttosto verticale, per l’occhio vicino al profilo con la presenza di tre scaglie sotto a esso. Sotto la bocca si trovano due barbigli che utilizza come organi sensoriali per individuare le prede. Il fatto che anche la triglia di scoglio nasca piccola, che il profilo del capo e la posizione dell’occhio siano piuttosto variabili e il fatto che, una volta pescati, questi pesci perdono facilmente le squame e modificano vistosamente il loro colore, sono fonte di non pochi imbarazzi nel loro riconoscimento anche per il buongustaio più esperto.
Dove vive
Vive su fondi sabbiosi, fangosi o ghiaiosi. Predilige le profondità marine, nuota rasente i fondali e con i lunghi barbigli mandibolari, dotati di funzione tattile e gustativa, solleva la sabbia e il fango.
Come si pesca
Le misure restrittive che riguardano anche le dimensioni minime delle maglie delle reti a strascico (o coccia) hanno avuto effetti anche per la pesca dei barboni con una diminuzione del numero di esemplari pescati (la taglia minima di cattura è di 11 cm).