Caratteristiche
L’anguela, o latterino, o acquadella, è un piccolo pesce appartenente a un genere diffuso, con pochissime differenze morfologiche tra una specie e l’altra, in gran parte dei mari del mondo. Il suo nome scientifico è Atherina boyeri, ma è conosciuto con nomi diversi, spesso dialettali. Appartiene di diritto alla categoria di quello che oggi viene definito come “pesce povero”, con pregevoli caratteristiche organolettiche e nutritive. Potete abbinarlo a un’insalata mista, a patate al forno, a verdure tagliate a julienne o pastellate. Il primo segreto è acquistarli freschissimi, il secondo è conoscere l’arte della frittura: friggerli in olio abbondante e caldo, ma non bollente.
Aspetto
Forma allungata e slanciata, con il ventre tondeggiante, coperto per intero da squame. Le due pinne dorsali sono separate. Sono presenti anche le pinne ventrali e una pinna caudale forcuta. Il latterino ha un muso corto e dagli occhi grandi, rispetto al resto del corpo. La colorazione è argentea tendente al metallico, verdastra sul dorso, con tonalità che risaltano quando i pesciolini si muovono in banchi numerosi, come quasi sempre succede, essendo un pesce gregario. Ha una linea scura sul fianco sulla quale spesso si accompagna una linea brillante. Può raggiungere al massimo i 12 cm di lunghezza e, come intuibile, è facile preda di pesci più grandi: costituisce quindi un importante anello della catena alimentare.
Dove vive
Il latterino predilige le zone lagunari e le foci dei fiumi ma può vivere sia nelle acque marine, preferendo i fondali sabbiosi, sia in acqua dolce. Ha una dieta carnivora: si nutre di larve di pesci, plancton, piccoli crostacei, vermi (policheti) e molluschi. Viene pescato con reti a strascico ma anche con le reti a circuizione, sormontate da lampare. I mesi più indicati per la pesca vanno dalla fine dell’autunno alla fine della primavera.