Caratteristiche
Segnaliamo subito il nome latino di riconoscimento: Squilla mantis. I nomi di questo crostaceo sono infatti numerosissimi e potrebbero ingenerare confusione. La cannocchia o canocchia (in Veneto e Venezia Giulia canocia) è detta anche pannocchia o panocchia, spernocchia, sparnocchia (Campania); cicala di mare (Lazio); balestrin, sigà de mà. çiga a (Liguria); řcàmbara de fangu, solegianu de mari (Sardegna); astrea, cegala de mari (Sicilia).
Aspetto
È un crostaceo della famiglia Squillidae che può raggiungere una lunghezza massima di 20-25 cm. Dalla forma allungata, ha una robusta corazza di colore bianco-grigiastra con riflessi rosati e con due caratteristiche macchie ovali bruno-violacee sulla coda simili ad occhi. Il corpo è provvisto di numerose paia di appendici, alcune delle quali utilizzate dall’animale per muoversi, altre per scavare il proprio rifugio. Il primo paio di arti (pseudochele) è composto di due lobi seghettati, ed è utilizzato per catturare le prede di cui l’animale si nutre. La testa, ricoperta anch’essa da una robusta corazza, è munita di due paia di antenne e di altre due appendici mobili, su cui sono collocati gli occhi. L’addome termina con una coda appiattita e spinosa, detta telson; essa, con le appendici dell’ultimo segmento forma un ventaglio utilizzato per il movimento.
Dove vive
Vive a una profondità che va dai 10 ai 200 m, su fondi sabbiosi, fangosi costieri, spesso in prossimità della foce dei fiumi o dello sbocco dei canali. La canocchia è un animale solitario, durante il giorno staziona in gallerie scavate nel fondo e di notte esce alla ricerca di cibo o per la riproduzione. La sua preda preferita è la lumaca di mare e per catturarla muove una delle zampe posteriori dentellata ad una velocità elevatissima, colpendo continuamente il guscio della lumaca fino a sgretolarlo. La pesca delle canoce avviene normalmente con reti a strascico o con specifiche nasse.