Caratteristiche
Come le seppie e i calamari, il moscardino (Eledone moschata) fa parte della classe dei Cefalopodi, cioè di quei molluschi che “hanno la testa sui piedi”. Con il termine moscardin, o moscardino bruno, in Veneto e in Friuli Venezia Giulia si definisce un piccolo folpo (polpo) che raggiunge al massimo la lunghezza di 35 cm compresi i tentacoli (la lunghezza media è di 15-20 cm) e un peso massimo di 500 g (più spesso il peso oscilla fra i 100 e i 300 g).
Aspetto
Presenta una testa più piccola del corpo con occhi sporgenti. Colorazione grigio-bruna. Il moscardino o folpetto si differenzia dal folpo, polpo, perché presenta una sola fila di ventose su ciascuno degli otto tentacoli, mentre il polpo di file ne ha due. Il terzo tentacolo destro degli esemplari maschili del moscardino è più corto e funge da organo riproduttivo. Inoltre, una volta cotti, assumono un colore rosa-arancio, mentre il polipo ha la pelle rosata e le carni bianchissime. L’aggettivo latino moschata che accompagna il suo nome, indica il suo forte odore di muschio.
Dove vive
Vive a una profondità che va da pochi metri fino a oltre i 100 m, su fondi sabbiosi (è anche detto polpo di sabbia) o fangoso-detritici, dove le reti da pesca si riempiono di materiali vari come conchiglie, vermetti cementati fra loro da spugne, plastica gettata da umani non civilizzati… Si tratta di fondali praticati dalle reti a strascico, di dimensioni ridotte e “tirate” più brevi. I moscardini si lasciano catturare più facilmente in settembre e in ottobre, quando cominciano a spostarsi per la riproduzione; senza dimenticare che in quel periodo hanno ormai raggiunto dimensioni tali da non poter sfuggire alla misura della maglia della rete (40 cm di apertura). Una delle più importanti zone di produzione dei moscardini è al largo del litorale di Caorle, dove il termine moscardin definisce anche un bimbetto furbetto e vivace.